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La vicenda dell’incidente in laguna ha richiamato l’attenzione su una questione che non può più essere ignorata. Al di là delle polemiche tra i vari attori in scena, esiste un dato indiscutibile e degno della dovuta attenzione: l’inquinamento causato dal turismo croceristico.

Secondo il rapporto Transport & Environment diffuso dall’associazione Cittadini per l’aria tra le 50 città portuali più inquinate d’Europa 10 sono italiane, Venezia è al terzo posto, preceduta solo da Barcellona e Palma di Maiorca.

Nel 2017 le navi da crociera in Europa hanno emesso ben 10 tonnellate di CO2. Per non parlare degli scarichi in acqua e dei rifiuti prodotti.

Dati impressionanti, che dimostrano come questo tipo di turismo sia la totale antitesi del turismo eco-sostenibile.

La Federconsumatori, de sempre attenta all’ambiente ed al rispetto del patrimonio culturale del nostro Paese, esprime estrema preoccupazione per questi dati e per l’intransigenza di chi continua a sostenere la necessità di sbarcare nel centro di Venezia.

Per il benessere di pochi si rischia di mettere in pericolo un patrimonio culturale inestimabile e la salute dei cittadini, viene da chiedersi cosa sarebbe successo se, quello che i veneziani temevano da tempo e che poteva trasformarsi in una tragedia/disastro, si fosse svolto diversamente, se, per esempio, il cavo del rimorchiatore si fosse staccato all’altezza di una struttura, di una facciata, di un palazzo, se l’incidente fosse accaduto in un diverso tratto del canale, se l’impatto con il battello fosse stato più violento …

Sempre nell’ottica della promozione di un turismo sostenibile dal punto di vista culturale e ambientale, rimane un interrogativo anche quale senso abbia vedere Venezia appollaiati dall’alto di una balaustra, senza poterne godere e vivere i luoghi che da centinaia d’anni incantano il mondo.

Riteniamo fondamentale e urgente giungere ad un accordo che salvaguardi sì il turismo e il relativo indotto, ma che tuteli prima di tutto un sito patrimonio UNESCO, i cittadini che ci vivono e ci lavorano, i turisti che la visitano e la rispettano.

Semmai, per favorire il turismo nella laguna, sarebbe opportuno fare marcia indietro sulla tassa di ingresso che abbiamo giudicato un iniquo balzello che lede il diritto di visitare liberamente la città e definire un piano di sviluppo per un turismo sostenibile che, come tale, agisca in armonia con l’ambiente, la cultura e la comunità e non guardi solo al ritorno economico.

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