I decreti interministeriali che prevedono l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Ora scattano quindi i 180 giorni di tempo concessi alle aziende per adeguarsi al nuovo sistema e per smaltire etichette e confezioni già prodotte.
Abbiamo già espresso parere positivo nei confronti dei due provvedimenti, che rappresentano un importantissimo passo avanti per la tutela dei cittadini, in linea con le nostre richieste: da tempo, infatti, come Federconsumatori ci battiamo per la tracciabilità dei prodotti e perché venga riportato in etichetta il maggior numero possibile di informazioni.
“Una volta elaborata la normativa, è fondamentale garantirne l’applicazione: ora serve un efficiente sistema di monitoraggio e controllo che verifichi il rispetto delle tempistiche di adeguamento da parte delle aziende del settore, prevedendo anche sanzioni severe per chi sfori i termini previsti dalla legge” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Ricordiamo che i decreti prevedono che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia riportino obbligatoriamente in etichetta il Paese (o i Paesi) in cui il grano viene coltivato e macinato e che quelle del riso indichino il Paese (o i Paesi) di coltivazione, di lavorazione e di confezionamento.