In Alimentazione, Comunicati

La vicenda dell’operaio a cui, nelle campagne di Latina, un macchinario ha tranciato un braccio e i suoi datori di lavoro, invece di soccorrerlo, hanno pensato bene di caricarlo su un pulmino e abbandonarlo davanti casa, in gravissime condizioni, è sconcertante e vergognosa.

In un gesto di disumanità e disprezzo per la vita come questo si legge tutto lo spregio, la disattenzione, la mancata cura e la disumanità delle condizioni in cui operai e braccianti, nel settore agricolo ma non solo, si trovano a lavorare.

Il caporalato è un fenomeno ancora troppo diffuso nel nostro Paese, ma i consumatori sono stanchi di trovarsi sulla tavola prodotti frutto da un lato di processi produttivi non rispettosi dell’ambiente e, dall’altro, del rispetto della dignità delle persone. Quanto accaduto dimostra come abbiamo pericolosamente varcato il confine dello sfruttamento per giungere al perpetrarsi di pratiche crudeli e inumane.

Questo, nel piatto, non lo vogliamo più. Siamo convinti che il primo passo per contrastare questo fenomeno, oltre alle opportune indagini e controlli, sia l’adozione di un sistema di etichettatura sociale che certifichi la correttezza dei processi produttivi, le condizioni e la sicurezza dei lavoratori, la sostenibilità delle colture e l’impegno per la tutela delle persone e dell’ambiente. Solo conoscendo quali sono i prodotti che, realmente, rispettano questi standard noi consumatori potremo decidere di consumare responsabilmente, conferendo un grande valore, etico oltre che economico, ad ogni nostra scelta di acquisto.

Invitiamo ministeri e Governo a vigilare e a rafforzare le norme di tutela dei lavoratori e dei consumatori.

Il continuo richiamo alla bontà del made in Italy, di fronte a questi fatti, suona falso e fuorviante. Se davvero vogliamo che l’eccellenza delle nostre produzioni sia un vanto a livello mondiale, dobbiamo impegnarci, tutti, per mettere la parola fine a sfruttamento e schiavitù.

Alimentazione: la vergognosa vicenda dell’operaio di Latina riporta l’attenzione sul fenomeno del caporalato. Per contrastarlo è urgente adottare un’etichettatura sociale.

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