In Alimentazione, Comunicati

La prossima settimana entrerà in vigore l’obbligo di indicazione di origine per pasta e riso previsto dai decreti interministeriali pubblicati in Gazzetta Ufficiale nell’agosto scorso. Questa norma, che rappresenta un deciso progresso per una sempre più efficace tutela dei diritti del consumatore, rischia però di essere vanificata dalle nuove regolamentazioni europee: la bozza di Regolamento proposta dalla Commissione UE sull’origine dell’ingrediente primario non prevede alcun obbligo di indicazione di origine della materia prima bensì una semplice discrezionalità, in base alla quale le aziende possono scegliere se indicare o meno la provenienza sulle confezioni. La notizia è a dir poco allarmante: nel nostro Paese l’obbligo di indicazione di origine vige già per numerosi prodotti – come latticini, uova e olio extravergine – e tutti i passi avanti compiuti in questi anni potrebbero essere polverizzati in un attimo.

 

“La posizione che si esprime nella bozza di Regolamento è assolutamente inaccettabile. Le buone pratiche italiane sull’etichettatura devono essere difese: se il testo venisse approvato assisteremmo ad una vera e propria involuzione sul piano del diritto all’informazione nonché della sicurezza alimentare di tutti i cittadini” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

 

Come Federconsumatori ci battiamo da anni per il miglioramento dell’impianto legislativo nel settore dell’alimentazione e proprio per questo vogliamo sottolineare con forza la gravità di quanto sta accadendo in Europa. L’eventuale entrata in vigore del testo così come è stato presentato autorizzerebbe in sostanza informazioni incomplete e non trasparenti e un tale livello di discrezionalità su indicazioni così importanti, che consentono scelte di acquisto consapevoli, non farebbe che confondere e indurre in errore i consumatori. Più volte abbiamo invocato interventi tesi ad omogeneizzare la normativa sull’etichettatura in tutti gli Stati membri ma non pensavamo certo che tale operazione potesse avvenire eliminando gli obblighi già esistenti invece di imporne di nuovi laddove non ce ne sono!

 

Sul fronte della sicurezza alimentare e del diritto all’informazione non è ammissibile alcun passo indietro, quindi sollecitiamo i parlamentari europei ad intervenire incisivamente, concretamente e con la massima urgenza per correggere un gravissimo errore che si ripercuoterebbe su tutti i cittadini.   

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