E’ assolutamente incomprensibile e inaccettabile la linea adottata dai rappresentanti del nostro Paese nelle istituzioni europee in merito al regolamento esecutivo che prevede l’obbligo di indicazione di origine di un alimento solo quando il luogo di provenienza indicato (o anche solo evocato o richiamato) in etichetta non coincide con quello del suo ingrediente primario. Il regolamento è stato approvato a larghissima maggioranza, con le sole astensioni di Germania e Lussemburgo: ciò significa che, nonostante il testo costituisca un evidente passo indietro per le leggi italiane varate nei mesi scorsi sull’obbligo di indicazione di origine per pasta, riso, latticini e derivati del pomodoro, anche l’Italia ha espresso voto favorevole. Come se non bastasse, la normativa comunitaria concede estrema flessibilità nella scelta del riferimento geografico, quindi i produttori possono decidere se riportare una dicitura generica del tipo “provenienza UE/non UE” o se specificare il Paese o la regione di provenienza.
La notizia è a dir poco allarmante, poiché nuovo regolamento rischia di vanificare in un attimo tutte le conquiste degli ultimi anni in questo settore.
“E’ gravissimo che a livello europeo venga approvato, per di più con il voto del nostro Paese, un testo che in sostanza autorizza informazioni incomplete e non trasparenti che minano il fondamentale diritto all’informazione, alla trasparenza e alla sicurezza alimentare” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
Più volte abbiamo chiesto che l’Unione Europea rendesse omogenee le disposizioni in materia di etichettatura in tutti gli Stati membri ma non pensavamo certo che per farlo venissero cancellati gli obblighi già esistenti invece di imporne di nuovi laddove sia necessario.
Si tratta, lo ribadiamo con forza, di un provvedimento che non riteniamo accettabile e proprio per questo come Federconsumatori stiamo valutando le modalità più opportune per chiederne la correzione.