In Comunicati, Politica Economica

Il report di Confprofessioni sulle prospettive di rialzo delle aliquote Irpef regionali e comunali conferma in pieno il nostro allarme circa il rischio di aumento della pressione fiscale, diretta conseguenza del mancato blocco delle aliquote nella legge di bilancio.

Tra il 2016 e il 2018, grazie al blocco, gli enti locali non hanno avuto margine per modificare le aliquote. Ora però lo potranno fare, dovendo approvare i bilanci previsionali entro il 31 marzo.

Si stima un incremento complessivo di quasi un miliardo di Euro nel 2019. Ma non è tutto: bisogna tener conto anche degli aumenti su IMU e TASI su cui i comuni che non hanno applicato l’aliquota massima potranno effettuare dei rialzi.

Una situazione allarmante, che inciderà in maniera negativa sull’andamento dei redditi già oggi spesso inadeguati e precari. Da uno studio pubblicato dalla Federconsumatori è infatti emerso come i redditi delle famiglie siano cresciuti in misura decisamente marginale rispetto a quanto sia cresciuta la spesa (dal 2013 al 2018 +3,8% i redditi al netto dell’inflazione a fronte di una crescita della spesa del +6,4%).

È evidente che tale dato peggiorerà nel 2019, decurtando ulteriormente la capacità di acquisto delle famiglie e incidendo negativamente su una domanda interna già in crisi.

È di oggi, infatti, la conferma dello stallo delle vendite da parte dell’Istat: nel 2018 +0,2% rispetto al 2017. Un dato che attesta la fase di recessione in cui è entrato il Paese e a cui le attuali politiche del Governo non forniscono alcuna risposta.

“Ignorare tale andamento, o ancor peggio ignorarlo declamando inesistenti boom economici è da irresponsabili. Per questo chiediamo al Governo e all’intero Parlamento di prendere atto di una situazione insostenibile per le famiglie e per il Paese, prendendo provvedimenti immediati tesi ad aprire nuove prospettive di crescita.” – afferma Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.

Il primo passo in questa direzione è evitare l’aumento della pressione fiscale sui cittadini, facendo appello a Comuni e Regioni affinché non aumentino le addizionali.

Inoltre è indispensabile che il Governo stanzi gli opportuni fondi da destinare alla ricerca, allo sviluppo e alla modernizzazione delle infrastrutture, nonché operando un taglio del cuneo fiscale: misure finalizzate a creare nuova occupazione e gettare basi stabili per la ripresa economica.

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