Domani 22 marzo si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale dell’acqua. Una risorsa vitale e preziosa, che dobbiamo continuare a proteggere e preservare sempre, anche in queste ore drammatiche.
In questo delicato frangente, che vede tutti i paesi impegnati nella lotta alla pandemia Covid-19, è bene pensare a questo bene comune, messo sempre di più a rischio dalle nostre abitudini e da politiche poco lungimiranti e troppo spesso disattente.
In questi giorni di permanenza presso il proprio domicilio è elevato il consumo dell’energia elettrica presso le abitazioni, in parte compensato dalla minor quantità di tale risorsa consumata da aziende e fabbriche: questo potrà avere ricadute sul livello dei bacini idrici, entrando in contrasto con l’utilizzo agricolo. Tale settore già si trova in grave difficoltà, alla luce della attuale situazione, per questo non vorremmo che tale frangente determinasse ripercussioni e speculazioni sui prezzi.
Per questo si rende necessario, in primis, l’avvio di un serio piano di contrasto alla dispersione idrica (che in media negli acquedotti italiani è del 35%).
Si tratta di un’operazione fondamentale che, unita alla terminazione delle opere non finite immediatamente cantierabili e alla possibile realizzazione da parte dei consorzi di bonifica di forme di gestione ecosostenibile della risorsa, potrà rappresentare una importante leva di sviluppo e di ripresa, all’insegna della legalità e del rilancio occupazionale, una volta superata questa grave emergenza.