Sono preoccupanti le evidenze emerse dall’audizione del Ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi, che ha sottolineato le importanti criticità dell’attuale sistema scolastico. Nel corso dell’ultimo anno il settore dell’istruzione ha subìto pesantissime conseguenze derivanti dall’emergenza sanitaria ancora in corso, che ha costretto studenti e insegnanti a grandi sacrifici ed ora più che mai si presenta la necessità di interventi per tutelare il diritto allo studio.
Come abbiamo più volte sottolineato, la pandemia ha esasperato le già esistenti diversità di reddito, geografiche e sociali tra le famiglie, incrementando il grave fenomeno della dispersione scolastica, anche perché molti alunni – addirittura un terzo del totale, secondo alcune stime – non hanno avuto la possibilità di seguire le lezioni, soprattutto a causa di problemi economici, di carenze di dispositivi informatici e di difficoltà di accesso alla rete.
Il diritto allo studio, non ci stanchiamo di ricordarlo, non può essere messo in discussione e il Governo ha il preciso dovere di preservarlo, quindi ora più che mai è necessario impiegare con rapidità ed efficacia gli investimenti previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza per il sistema scolastico. Parallelamente si pone con altrettanta urgenza la necessità di risolvere la questione delle cattedre scoperte e della condizione di precariato in cui versano molti insegnanti, garantendo continuità nell’insegnamento, assicurando un adeguato livello qualitativo dell’istruzione e offrendo stabilità ai lavoratori del settore.