Se la Presidente del Consiglio ha dei dubbi sulla scarsa efficacia delle misure ipotizzate per aiutare le famiglie, figuriamoci noi.
Il provvedimento, atteso per stamattina, è slittato a venerdì. Ci auguriamo che tre giorni bastino per ripensare totalmente un piano di sostegno che, così come proposto oggi, appare del tutto insufficiente e inadeguato, privo delle misure realmente necessarie per aiutare le famiglie e l’intero sistema economico a far fronte alla nuova ondata di rincari in campo energetico.
Oltre ad aver smantellato troppo presto le misure di protezione per gli utenti vulnerabili, ad aver messo in atto l’abolizione del mercato tutelato (già critica di per sé) nel momento più sbagliato che si potesse pensare, il Governo, ora, sbaglia nuovamente i tempi, e arriva tardissimo nel definire un pacchetto di misure che sollecitiamo da tempo. Già con legge di bilancio avrebbe dovuto prevedere interventi sui prezzi dell’energia e sui bonus: la tendenza al rialzo era già palese, l’errore è stato sperare che la situazione non peggiorasse.
Intanto le famiglie sono sempre più in difficoltà, nel pagare le bollette e arrivare a fine mese: nel corso delle numerose assemblee che stiamo svolgendo questo allarme è sempre più evidente. Non dimentichiamo, infatti, che i rincari in atto rischiano di costare circa 455 euro in più all’anno a famiglia, tra costi diretti e indiretti.
Per questo è urgente che il Governo non solo adotti misure immediate, ma adotti quelle giuste ed efficaci:
– la soglia per accedere al bonus energia, per ottenere degli effetti adeguati, deve essere innalzata a 20.000 euro, inoltre deve essere reso strutturale (6 mesi non sono nemmeno lontanamente sufficienti);
– è ora di intervenire sugli oneri sistema nella bolletta elettrica, avviando la promessa riforma e spostando alcune voci a carico della fiscalità generale;
– ridurre l’IVA sul gas;
– disaccoppiare il prezzo finale dell’energia elettrica dal prezzo del gas, in quanto l’attuale metodo mantiene i costi elevati per i consumatori, e determinati secondo un criterio artificioso e a tratti speculativo;
– adottare una nuova modalità di calcolo delle tariffe del mercato per i clienti vulnerabili (che oggi, paradossalmente, sono i più penalizzati), ripensando il ruolo e il potere contrattuale dell’AU.
Questi sono gli interventi urgenti che potranno dare un sollievo alle famiglie, che da anni subiscono le conseguenze di scelte sbagliate e mancati interventi. Le risorse necessarie possono essere reperite attraverso una adeguata tassazione degli extraprofitti delle aziende operanti nel settore (e non solo), che in questi anni hanno visto crescere esponenzialmente i propri utili.
Rimangono, poi, da programmare interventi di riforma di sistema, rispetto ai quali occorre che il Governo presenti una proposta chiara e percorribile.