L’AGCM ha comminato oggi delle sanzioni per oltre 2 milioni di euro a Hera e ComoCalor per prezzi eccessivi e ingiustificati nel teleriscaldamento, rispettivamente a Ferrara e Como.
Una vicenda che ha preso le mosse nel 2022, quando Arera ha condotto un’indagine conoscitiva sulla determinazione delle tariffe del teleriscaldamento, avviata dopo le proteste suscitate dalle mega bollette del periodo 2021-2022.
L’indagine ha messo in luce che, in ogni caso, le tariffe erano svantaggiose per gli utenti: sia dove il teleriscaldamento funzionava a gas (dove sarebbe risultato più conveniente l’utilizzo della normale caldaia a gas condominiale o domestica), sia, soprattutto, dove funzionava tramite l’utilizzo del calore prodotto dai termovalorizzatori. L’indagine evidenziò anche che le aziende adottavano criteri per la determinazione dei costi poco trasparenti.
A conferma di ciò, la sanzione odierna dimostra che le società hanno trasferito sugli utenti delle reti di teleriscaldamento un onere eccessivo e ingiustificato, tra il 2021 e 2022, usando come alibi l’aumento dei prezzi del gas naturale. Nel dettaglio, l’Antitrust ha ritenuto che “le società hanno impedito ai consumatori di beneficiare dell’uso di fonti rinnovabili disponibili a costi contenuti per produrre un bene essenziale come il calore e hanno imposto prezzi iniqui ed eccessivi rispetto ai costi (comprensivi di un equo rendimento sul capitale investito).”
Le pesanti sanzioni emanate da AGCM a Hera (1.984.736 euro) per il servizio offerto a Ferrara e a Comocolor (286.600 euro) per il servizio offerto a Como sono, a parere di Federconsumatori, solo la punta dell’iceberg. In ogni caso, se la sanzione sarà confermata, si pone il tema della restituzione ai consumatori interessati di quanto pagato in più del dovuto. Inoltre, rimane aperta la questione relativa alla determinazione di tariffe eque e di parametri stringenti per la loro definizione.
Arera ha avviato un percorso per determinare un nuovo e omogeneo metodo per la determinazione delle tariffe: Federconsumatori è intervenuta nel procedimento ribadendo la necessità di contenere le tariffe per gli utenti, smascherando quegli elementi di complessità tecnica che spesso le aziende sfruttano come strumento difensivo.
Nel 2024 è stato introdotto un sistema transitorio, che però non ha dato risultati apprezzabili. Dal 2025 dovrebbe partire il nuovo metodo tariffario definitivo, ma ancora la delibera dell’Autorità non è stata pubblicata. Ci auguriamo che le nostre richieste siano colte e che, finalmente, questo rappresenti un passo avanti in direzione di una maggiore equità e trasparenza per gli utenti.