L’Istat conferma le stime preliminari del mese di settembre: il tasso si attesta al +8,9% su base annua e al +0,3% su base mensile.
Sono state lievemente riviste al ribasso le stime del tasso relativo al carrello della spesa, che si ferma al +10,9% rispetto al +11,1% delle stime preliminari. Si tratta, comunque, del dato più elevato da agosto 1983.
Alla luce di tassi così elevati le ricadute per le famiglie saranno pesantissime: secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori gli aggravi ammonteranno a +2.634,40 euro annui a famiglia, di cui +638,40 euro annui solo nel settore alimentare.
Proprio il settore dei beni alimentari desta particolare preoccupazione: il rincaro dei prezzi, in un comparto così vitale, ha raggiunto quota +11,4%.
Crescono, oltre ai costi dei beni alimentari e di quelli energetici, anche i costi relativi ai prodotti per la cura della persona, che passano da +4,6% di agosto al +5,7% di settembre.
L’insieme di tali rincari pesa in maniera insostenibile sulle spalle dei cittadini, che, sempre più numerosi, lamentano presso i nostri sportelli disagi e difficoltà.
I rincari, infatti, colpiscono in maniera disuguale le famiglie e le aree del Paese, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle zone più fragili.
Ecco perché si rende sempre più urgente che il Governo adotti tutte le misure necessarie a fronteggiare efficacemente questa grave situazione, definendo politiche di sostegno alle famiglie, nonché serie azioni di contrasto ad ogni fenomeno speculativo, sul piano nazionale e internazionale. In tal senso, nella piattaforma che condivideremo con le principali forze sociali del Paese e con la stampa domani, nel corso dell’Assemblea nazionale delle Associazioni dei Consumatori che avverrà online a partire dalle 10:00, sarà proposto il rafforzamento dei poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e l’istituzione degli Osservatori territoriali, partecipati dalle Associazioni dei consumatori.
Per calmierare i prezzi, inoltre, è indispensabile l’avvio di una profonda revisione e riforma delle aliquote IVA, attuando una sterilizzazione ed un contenimento su tutti i beni primari: a tal proposito l’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha elaborato una proposta di revisione delle aliquote su una serie di prodotti essenziali, che genererebbe un risparmio annuo di 531,57 euro a famiglia (quella media di 2,5 componenti).
Si tratta solo dei primi passi, che andrebbero affiancate da dall’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus luce, gas e idrico, dalla sospensione dei distacchi per morosità, dalla previsione di una rateizzazione lunga per le bollette: tutte queste misure, che proporremo al Governo, concederebbero alle famiglie un po’ di ossigeno e contribuirebbero a contenere in maniera significativa l’elevato tasso di inflazione, che sta comprimendo i consumi e costringendo i cittadini a rinunce e ridimensionamenti, con pesanti conseguenze sull’intero sistema produttivo.
Inflazione: con il tasso all’8,9% le ricadute per ogni famiglia saranno di 2.634,40 euro annui.
Nel corso dell’Assemblea nazionale del 18 ottobre presenteremo proposte al Governo per sostenere le famiglie e ridurre l’allarmante crescita delle disuguaglianze.