Nei giorni scorsi la Corte di Cassazione ha messo una volta per tutte la parola fine alla annosa questione della fatturazione a 28 giorni. Il pronunciamento n. 26164/2022 rende infatti definitiva la sentenza con cui nel 2020 il Consiglio di Stato ha confermato l’inammissibilità dell’impugnazione al TAR Lazio da parte di Fastweb e Vodafone della delibera AGCom che ha imposto il ritorno alla fatturazione mensile e comminato una sanzione indennitaria per la condotta sleale, con previsione di indennizzi automatici a favore degli utenti. La sentenza della Cassazione sancisce definitivamente ciò che noi abbiamo sostenuto fin dall’inizio della vicenda: l’obbligo per i gestori di applicare il meccanismo automatico nell’erogazione dei ristori ai clienti interessati da una pratica scorretta che, peraltro, ha comportato un aumento surrettizio delle tariffe dell’8,6%. I gestori si sono strenuamente opposti, a colpi di ricorsi e cavilli burocratici, all’applicazione di tale criterio ma ora non ci sono ulteriori vie da percorrere: l’automatismo deve essere applicato.
Visto il lungo lasso di tempo trascorso, molti utenti, ovviamente, si sono infine adeguati alla via preferita dagli operatori, che hanno messo a disposizione procedure ad hoc per richiedere il rimborso, evitando appunto qualsiasi automatismo e confidando nella rinuncia alla richiesta da parte degli utenti, viste le complesse procedure. Tuttavia, considerando che in seguito al pronunciamento della Cassazione le sedi Federconsumatori hanno ricevuto un consistente numero di richieste di chiarimenti al riguardo, riteniamo opportuno ricordare agli utenti coinvolti che non abbiano già ottenuto il ristoro dovuto dalla compagnia telefonica di verificare la presenza del rimborso nella prossima fattura. Nel caso in cui la somma dovuta non sia presente, esortiamo i cittadini a rivolgersi alle sedi Federconsumatori presenti in tutta Italia per la presentazione di un reclamo.
Ricordiamo infine che le utenze coinvolte sono quelle di telefonia fissa o fisso-mobile (le cosiddette utenze convergenti) e che il periodo in questione va dal 23 giugno 2017 fino alla ripresa della fatturazione mensile, che deve essere avvenuta non oltre il 5 aprile 2018. La somma da ottenere può variare, naturalmente, in base al contratto sottoscritto: mediamente va dai 30 ai 50 euro.
Fatturazione a 28 giorni: la Cassazione sancisce una volta per tutte l’obbligo di erogazione automatica dei rimborsi.