È da anni che FederMosti si batte, in sintonia con Federconsumatori e con le principali Organizzazioni agricole italiane, per far emergere informazioni di fondamentale importanza relative agli ingredienti utilizzati nei vini.
“Con la campagna In Vino Veritas, sottoscritta lo scorso anno con Federconsumatori – afferma Marco Bertagni, presidente di FederMosti e MUST, rispettivamente l’associazione italiana e quella europea dei produttori di mosti d’uva concentrati e rettificati – ci siamo limitati a sostenere ciò che dal nostro punto di vista è addirittura ovvio: comunicare al consumatore l’eventuale presenza di saccarosio nel vino che sta per acquistare”.
“Agli inizi della progettazione della piattaforma U-Label, i produttori europei sembravano propensi a continuare a omettere le informazioni sulle pratiche enologiche degli arricchimenti e delle acidificazioni – prosegue Bertagni – tuttavia, per coerenza con quelle che sono le dichiarate finalità di trasparenza e correttezza della comunicazione proprie della piattaforma, i produttori hanno infine deciso di inserire il saccarosio tra gli ingredienti da indicare nella U-Label”.
La DG Salute e la DG Agricoltura della Commissione Europea avevano rassicurato nelle scorse settimane FederMosti e MUST sulla necessità di indicare la presenza di tutti gli ingredienti “anche se in forma alterata rispetto a quella d’origine” in etichetta. La conferma di questo è stata fornita dai rappresentanti delle istituzioni e dei produttori italiani ed europei durante il convegno “Vino & Digitalizzazione delle Informazioni” tenutosi a Vinitaly.
“Abbiamo chiesto ai produttori di farci avere il modello della piattaforma su cui, volontariamente, un cluster di cantine europee sta sperimentando il sistema che sarà obbligatorio dall’anno prossimo. Seguiremo con molta cura la definizione degli atti normativi dei servizi della Commissione Europea e la lista delle sostanze e ingredienti che sarà necessario indicare da fine 2023. Le sorprese, quando si parla di zuccheraggio, sono sempre dietro l’angolo!” conclude Bertagni.
“Federconsumatori – afferma il presidente Michele Carrus – aveva aderito subito all’iniziativa In Vino Veritas proposta da FederMosti e ora esprime soddisfazione per il fatto che si vada verso un’informazione più corretta e trasparente al consumatore, anche con riguardo all’eventuale presenza di saccarosio nei vini. L’aggiunta di zucchero non dichiarata nei prodotti alimentari e nei vini in particolare, infatti, rappresenta una opacità nella comunicazione, una pratica commerciale che può essere considerata sleale in quei mercati dove è vietato additivare saccarosio ai vini, e potrebbe, infine, in casi estremi, avere ripercussioni sulla salute delle persone”.
“Anche in questo caso – prosegue il Presidente – Federconsumatori continuerà a sensibilizzare i consumatori sull’importanza di leggere con la dovuta attenzione le informazioni fornite nell’etichettatura elettronica, che è importante siano espresse in modo chiaro e comprensibile”.
“Stiamo preparando un sondaggio – conclude Carrus – per valutare quanti tra i consumatori sono a conoscenza che determinati vini, anche italiani se si parla di bollicine, contengono saccarosio e per valutare che tipo di reazione può esser generata dall’emergere di questa informazione”.