Tornano a salire i prezzi dei carburanti, che segnano mediamente, secondo Quotidiano Energia, quota 1,842 Euro al litro per la benzina e 1,833 Euro al litro per il gasolio, nella modalità self.
Nonostante l’intervento del Governo i prezzi si stanno riallineando al rialzo, addirittura molti cittadini ci segnalano che presso alcuni distributori non sono mai scesi.
Eppure il petrolio è in calo: il greggio Wti cede il 3,82%, mentre il greggio del mare del Nord cede il 3,41%.
A fronte di questo andamento, il prezzo presso i distributori è invece aumentato, rispetto a venerdì scorso, di circa 1-2 centesimi.
Ancora alle stelle, invece, il prezzo del metano, su cui l’intervento del Governo non ha avuto alcun impatto.
Si tratta di prezzi improponibili, su cui si proietta sempre più netta l’ombra delle speculazioni.
Il prezzo della benzina si sarebbe dovuto attestare, dopo l’intervento del Governo, al di sotto di 1,77 Euro al litro, invece questo non è accaduto. Questo significa che, ad oggi, vi è un aggravio di circa 6 centesimi al litro. Second le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori tali rincari si traducono in circa 72 Euro annui di aumento ingiustificato, a carico di ogni famiglia, che effettui circa 2 pieni di carburante al mese.
Chiediamo di intensificare i controlli sui prezzi praticati, affinché i distributori si attengano a quanto disposto dal Governo, senza penalizzare i cittadini che già devono fare i conti con incredibili aumenti del costo dell’energia elettrica e del gas, oltre che di molti beni al consumo, a partire da quelli alimentari.
Inoltre, riteniamo indispensabile prolungare di almeno altri due mesi la rideterminazione al ribasso delle aliquote delle accise di benzina e gasolio, oltre che predisporre un intervento per calmierare i costi di metano e Gpl.