L’Istat aggiorna oggi i dati sull’inflazione che, a novembre, viene rivista al ribasso al +3,7% su base annua (dal +3,8% della precedente stima). Si conferma comunque il dato più elevato da settembre 2008.
A trainare al rialzo la crescita dei prezzi non sono solo i beni energetici: “Le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i beni alimentari e i servizi relativi ai trasporti” – riporta l’Istituto di Statistica.
Aumenti che, complessivamente, secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori peseranno su ogni famiglia per +1.102,60 Euro annui.
In particolare, considerando solo i forti rincari su beni primari quali energia elettrica, gas, carburanti e alimentari, l’aggravio a carico di ogni famiglia ammonterà, secondo le stime del nostro Osservatorio, a oltre 551,65 Euro annui a famiglia.
Questa forte spinta al rialzo dei prezzi non potrà che influire negativamente sui consumi natalizi: quest’anno per i regali di Natale una famiglia spenderà mediamente 119,20 Euro, con un calo del -2,2% rispetto al 2020. Paiono ottimistiche le stime diffuse in questi giorni che parlano di spese di circa 300 Euro a famiglia per i regali: sicuramente non prendono in considerazione anche le famiglie che si trovano in situazione di maggiore difficoltà, precarietà e incertezza, a causa degli aumenti oltre che della pandemia.
“In tale contesto appare urgente e necessario un maggior impegno del Governo nell’arginare il disagio economico e l’avanzare della povertà, anche quella energetica – afferma Michele Carrus, Presidente Federconsumatori – Purtroppo la manovra finanziaria per il 2022 finora delineata non fa abbastanza in questa direzione. Per questo sosteniamo lo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per domani, per rivendicare maggiore attenzione nei confronti delle fasce di reddito medio-basse che più hanno pagato e pagano le dure conseguenze dell’attuale crisi.”
Sul fronte degli aumenti, inoltre, abbiamo chiesto alle Commissioni Parlamentari competenti e all’Antitrust di avviare attenti monitoraggi e controlli sull’andamento dei prezzi, anzitutto quelli dell’energia e dei beni alimentari, per scongiurare fenomeni speculativi e operazioni di cartello che risulterebbero particolarmente intollerabili in una fase difficile e delicata come quella attuale.