L’Istat ha pubblicato l’indice della fiducia dei consumatori che, dopo 8 mesi, torna a scendere: nel mese di agosto si stima una flessione da 116,6 a 11,2 punti. Un calo più che prevedibile, considerando che il Paese continua a vivere una fase estremamente critica. Le famiglie accusano un persistente disagio derivante, com’è ovvio, dalla prolungata condizione di emergenza sanitaria nonché dalle conseguenze sociali ed economiche della pandemia, che si sono abbattute su un sistema economico già fragile.
La contrazione del potere di acquisto, il tasso di disoccupazione, la diminuzione dei consumi e le sempre più gravi diseguaglianze sono solo alcune delle criticità che i cittadini fanno sempre più fatica ad affrontare.
Come abbiamo evidenziato più volte, è passato da tempo il momento dei provvedimenti emergenziali: per invertire definitivamente il trend è necessario intervenire sul piano strutturale, dando stabilità e solidità all’economia nazionale. Non ci stanchiamo di invocare provvedimenti per il rilancio e la crescita, da attuare con piani di rilancio dell’occupazione e programmi per l’innovazione e la modernizzazione delle infrastrutture e attraverso l’adozione di un più equo sistema di tassazione: interventi, questi, indispensabili non solo per dare nuova spinta all’economia ma anche per ridurre le gravi disparità sociali aggravate dall’emergenza sanitaria.