In Comunicati, Politica Economica

Secondo quanto emerge dall’analisi dell’O.N.F., nell’ultimo decennio le famiglie italiane si sono indebitate sia sul versante dei mutui che su quello del credito al consumo.

Questi due tipi di indebitamento però, hanno dei significati profondamente diversi: mentre nel caso dei mutui si tratta dell’acquisizione di un patrimonio, nel caso del credito al consumo si tratta di un fenomeno che ha avuto luogo principalmente per il mantenimento dei propri standard di vita dopo l’aumento dei prezzi e del costo della vita con il passaggio da Lira ad Euro, e della diminuzione del potere di acquisto che ne è conseguita, soprattutto a danno delle famiglie a reddito fisso (lavoratori e pensionati).

La cosa estremamente grave è rappresentata dal fatto che il debito delle famiglie (sul versante del credito al consumo) è passato da 48,4 miliardi di Euro nel 2002 a 112,2 miliardi di Euro nel 2011, con un +150%.

Ma assistiamo ad un altro dato che certifica la situazione in cui versa il Paese e, nella fattispecie, le famiglie a reddito fisso, è cioè che dal 2009 l’indebitamento delle famiglie nel settore del credito al consumo è in diminuzione, a causa delle insicurezze che queste ultime intravedono nell’ambito della politica economica italiana.

Questo vuol dire che le famiglie, che subiscono a causa della crisi una diminuzione del proprio potere di acquisto, dovuta anche all’aumento di cassa integrazione e licenziamenti, non acquistano più (si vede chiaramente anche dalle analisi sull’andamento dei consumi), e di conseguenza si registra una brusca frenata delle vendite a rate.

Da questi dati bisogna ripartire per rilanciare la crescita del Paese, la ripresa economica e la fiducia delle famiglie.

In particolar modo, come sosteniamo da anni, è urgente rimettere in moto l’economia attraverso il rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca.

Le risorse necessarie dovranno essere reperite attraverso una strenua lotta all’evasione fiscale, tassazione sulle rendite finanziarie e grandi patrimoni. Neanche un Euro in più dovrà essere pagato dalle famiglie oneste.

Senza provvedimenti che siano realmente in grado di invertire la tendenza mostrata da questi dati la situazione peggiorerà ulteriormente, con nuovi effetti negativi sulla produzione, sull’occupazione e sul potere di acquisto delle famiglie.

 

 

Qui di seguito, in allegato, i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori sull’indebitamento.

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