In Comunicati, Politica Economica

Continua la serie di dati allarmanti sull'andamento delle vendite: nel 2013 secondo l'Istat sarebbero diminuite del -2,3%, mentre il settore degli alimentari segnerebbe una contrazione del -1,1%.

Dati a nostro parere ancora sottostimati. Basti pensare che, secondo quanto rilevato dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, nel 2013 la contrazione dei consumi delle famiglie ha toccato quota -3,4%.

Ancora più grave la riduzione delle vendite nel settore alimentare: sempre nel 2013, una famiglia composta da 3 persone ha ridotto mediamente la propria spesa alimentare di 309 Euro annui, oltre metà di quanto tale famiglia spende per l’alimentazione in un mese.

Come sottolineiamo da tempo, la contrazione della spesa relativa al settore alimentare rappresenta un segnale estremamente indicativo delle condizioni di difficoltà vissute dai cittadini. La domanda relativa al settore agroalimentare è, infatti, tradizionalmente considerata anelastica proprio perché è l'ultima ad essere intaccata in una situazione di crisi.

In assenza di interventi mirati tale andamento, secondo le nostre stime, proseguirà anche nel corso del 2014, anno in cui prevediamo una contrazione dei consumi del -1,1%, pari ad una minore spesa complessiva delle famiglie di 8,1 miliardi di Euro.

Se si allarga il panorama all'ultimo triennio (2012-2013-2014) la diminuzione della spesa delle famiglie si fa addirittura impressionante: pari a circa 65,7 miliardi di Euro.

La crisi della domanda di mercato continuerà, quindi, a riportare gravi effetti sull'andamento dell'intero sistema economico, facendo crescere ulteriormente disoccupazione, cassa integrazione, fallimenti ed incrementando, così, la caduta del potere di acquisto che alimenta il calo dei consumi.

"Si parla molto in queste ore di coraggio. Proprio a questo coraggio vogliamo fare appello, affinché le prime misure varate dal nuovo Governo siano rivolte al rilancio del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso ed all'avvio di un serio piano per la ripresa occupazionale." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

 

Sono queste le priorità da cui partire per rimettere in moto l'economia e tornare a parlare di sviluppo.

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