La giornata mondiale dell’acqua è un’occasione importante per riflettere sull’importanza di questo bene vitale, che bisogna preservare e gestire al meglio.
“Efficienza, risparmio e gestione pubblica. Questi devono essere i principi alla base di qualsiasi intervento sul sistema idrico.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Proprio per difendere quest'ultimo aspetto siamo impegnati a difendere i risultati del referendum italiano da qualsiasi tentativo di distorsione o disapplicazione. Referendum che, ci teniamo a ricordarlo, abbiamo lanciato, promosso e sostenuto insieme al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua il Referendum sull’acqua “bene comune”, nella profonda convinzione che nessuno può lucrare su un bene prezioso come l’acqua.
Bene che le famiglie italiane già pagano salatamente: dall'XI indagine sulle tariffe del servizio idrico integrato realizzata dalla Federconsumatori che ha monitorato i costi in 103 città campione emerge che, per una famiglia di 4 persone con un consumo annuo pari a 200 m3, la spesa media ammonta nel 2012 a 323 € annui, il 7,8% in più rispetto al 2011.
Per arginare questi costi e per ridurre al minimo gli sprechi in questo settore, quindi, è indispensabile intervenire, sia sul versante istituzionale sia sulle abitudini di consumo di ogni singolo cittadino.
Per quanto riguarda l’intervento istituzionale è indispensabile avviare un ciclo virtuoso di investimenti che rendano efficiente questo settore e che consentano di evitare situazioni di emergenza (a fronte di eventuale e prolungata carenza pluviale). È fondamentale, inoltre, disporre i necessari controlli e mettere in sicurezza tutti i bacini in cui i livelli di elementi dannosi (è tristemente noto il caso dell'arsenico) siano al di sopra dei limiti consentiti.
In tal senso è necessaria una seria e concreta politica di settore basata essenzialmente su:
1. Modernizzazione delle infrastrutture attraverso forti investimenti:
a) sull’adduzione e trasporto dell’acqua che ha raggiunto il 40% di perdita con punte del 60% nel Mezzogiorno;
b) sulla costruzione di nuovi invasi per le scorte necessarie ai periodi di carenza pluviale;
c) sulla realizzazione di depuratori delle acque reflue e, laddove non inquinanti, di loro canalizzazioni per uso agricolo, che utilizza circa il 70% dell’intero consumo idrico.
2. Risparmio strutturale da realizzare attraverso:
a) forti agevolazioni per il risparmio energetico alternativo quali i tetti fotovoltaici per diminuire i carichi nelle centrali tradizionali, che utilizzano quantità notevoli di acqua, così come in vasti settori dell’industria;
b) nuove tecniche ed investimenti per irrigazione a goccia in agricoltura;
c) obbligatorietà nei vari insediamenti abitativi o nelle fasi di ristrutturazione delle doppie vasche di scarico nei wc e dei diffusori nella rubinetteria;
d) obbligo delle fotocellule di interruzione nei bagni pubblici;
e) installazione della rubinetteria nelle fontanelle pubbliche.
3. Una razionalizzazione delle aziende di gestione tesa a renderle sempre più efficienti, eliminando sprechi e duplicazioni, ma rimanendo sempre nell’ambito pubblico.