Prende il via la privatizzazione di Poste ed Enav, che dovrebbe portare nelle casse dello Stato ben 5,8 miliardi di Euro.
Non siamo contrari a tale operazione per principio, ovviamente purché venga condotta con la massima trasparenza, ma soprattutto a condizione che tutte le risorse ricavate vengano destinate a concrete operazione di rilancio occupazionale.
Come dimostrano chiaramente gli indicatori economici è il lavoro il problema principale da affrontare immediatamente nel nostro Paese.
Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 12,7%, addirittura la disoccupazione giovanile è al 42,7%. Praticamente, quasi un giovane su 2 non lavora. Questo nella media nazionale, le percentuali al Sud assumono i contorni di un vero e proprio allarme sociale.
È chiaro che se si vuole far ripartire l'economia, il potere di acquisto, i consumi, le produzione industriale, insomma se si vuole rimettere in moto i mercati bisogna avviare un piano straordinario per il lavoro, che dia risposte concrete, in grado di restituire prospettive e futuro ai giovani.
"Senza l'avvio urgente delle misure necessarie al rilancio occupazionale, crescita e sviluppo rimarranno solo un lontano miraggio." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Per questo è necessario convogliare a tale scopo tutte le risorse ricavate dalle privatizzazioni, dall'opera di taglio a sprechi, abusi e privilegi, nonché dalla vendita di parte delle riserve auree (almeno il 15%). Si avranno così a disposizione almeno 20 miliardi di Euro da impiegare esclusivamente e categoricamente per:
– un'opera di messa in sicurezza dell'edilizia scolastica;
– il potenziamento delle reti a banda larga, in grado di aumentare la produttività di sistema;
– la modernizzazione e la creazione di infrastrutture soprattutto al Sud, per modernizzare il Paese e dotarlo di un'offerta turistica di qualità, in grado di competere con la crescente concorrenza.