Atteggiamento di chiusura di Wind alla riunione presso l’Agcom che doveva discutere il disservizio di due settimane fa, ma alla fine qualche spiraglio si è aperto. Come si ricorderà, venerdì 13, per ore, un guasto alla rete provocò il crollo del sistema di comunicazione dati e telefonico di Wind in molte zone del Paese. L’azienda si è presentata oggi al tavolo delle Associazioni dei consumatori, convocato presso l’Autorità di garanzia per le Comunicazioni, dapprima negando qualsiasi possibilità di indennizzo dei propri clienti, poi chiedendo un’ulteriore settimana di tempo per decidere il da farsi (ed è questo l’elemento su cui si incentrano le possibilità di una soluzione positiva per gli utenti). Wind, nonostante siano passate quasi due settimane dall’evento, non è stata in grado di fornire all’Agcom il dato quantitativo e territoriale delle utenze colpite dal disservizio. I suoi rappresentanti hanno riferito di un guasto che ha riguardato soprattutto il nord Italia e la zona di Roma, ma hanno ammesso anomalie a macchia di leopardo in altre realtà. Persino la durata del disservizio è stata definita solo genericamente, in 3 ore e mezza (dalle 11 alle 14,30 circa) pur non sottacendo che in alcune zone del Paese il disservizio si è prolungato fino alla serata di venerdì. Nonostante questa situazione e nonostante che il disservizio sia stato causato dal mal funzionamento di una componente tecnica interna alla rete Wind, l’azienda ha ritenuto di non dover riconoscere ai propri clienti alcun indennizzo. Di fronte alla richiesta di Federconsumatori e delle altre associazioni dei consumatori, Wind ha però chiesto all’Autorità un’ulteriore settimana di tempo per formulare una propria proposta. Nella riunione del prossimo 2 luglio dovrà essere presa una decisione definitiva. Nel frattempo Federconsumatori continuerà a mettere i propri sportelli a disposizione degli utenti Wind che chiedono di essere indennizzati per il disservizio subìto.