L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non ha ritenuto di sanzionare la società CityLife riguardo alle censure mosse da Federconsumatori, in ragione della condotta di pubblicità ingannevole e di pratiche commerciali scorrette, con una motivazione che dà ragione alle nostre contestazioni.
Infatti, la motivazione per la quale l’Autorità ha ritenuto di non sanzionare CityLife è perché, la Società che fa capo alle Generali, prima che si terminasse il procedimento, davanti alla stessa Autorità, ha presentato un’impegnativa volta ad eliminare ogni pubblicità ingannevole e ogni pratica commerciale scorretta fino ad oggi tenuta, con previsione di penali a suo carico a favore degli acquirenti, nonché del il rifacimento e adeguamento del sito web che commercializza e pubblicizza il quartiere CityLife.
Parlare di una sostanziale assoluzione di City Life è errato e forviante, come ha scritto un quotidiano milanese, la verità è diversa!
L’Autorità ha reso obblighi gli impegni assunti dalla Società, imponendole, entro 60 giorni l’applicazione, pena una sanzione fino a 5 milioni di euro!
Una disinformazione siffatta non c’e la aspettavamo da taluna stampa; ci chiediamo – dichiarano Rosario Trefiletti e Giammario Mocera- quali ostacoli vi siano che non permettono di fare chiarezza.
Sarebbe bastato pubblicare le parti salienti del provvedimento dell’Autorità per riconsegnare la necessaria trasparenza sulla vicenda, permettendo al lettore di farsi una propria opinione, inoltre è ancora pendente un giudizio per le clausole vessatorie presenti, secondo noi, in gran numero nei contratti preliminari di vendita e nei rogiti.
Quindi non c’è nessuna assoluzione. CityLife ha riconosciuto i modi errati di comunicazione e di vendita e perciò si tratta di un ravvedimento a fronte di una colpevolezza.