Adusbef e Federconsumatori apprezzano la linea decisa dal cda di Poste Italiane sull'idea di investire direttamente nella "nuova" Alitalia insieme ad Etihad, senza sostenere aumenti di capitale nella Cai, per non coprire, col sudato risparmio postale il buco nero di Alitalia e delle maggiori banche, che hanno largheggiato nel finanziare le avventure dei ‘capitani coraggiosi’.
Se può essere considerato anomalo, che Poste possa utilizzare il sudato risparmio postale degli italiani per entrare nel capitale di Alitalia, un carrozzone tenuto in piedi da banche e governi a spese della fiscalità generale con oltre 4 miliardi di euro di sussidi pubblici, oltre a 250 milioni di euro addossati ai passeggeri con la deroga tariffaria Antitrust sulla rotta Roma- Milano, è folle, irresponsabile e perfino soggetto ad azione di responsabilità civile, che siano chiamati i risparmiatori postali a coprire il buco nero della Cai, erogando milioni di euro a fondo perduto per compiacere banche come Intesa e banchieri più esposti come Ghizzoni di Unicredit.
Adusbef e Federconsumatori nel condividere la linea dell’a.d. di Poste italiane Francesco Caio, ossia che Poste – secondo azionista attuale di Alitalia con il 19,48% – entri con un 5% nella newco con Etihad senza finanziare l'aumento di capitale di Cai, bruciando in tal modo buona parte dei 75 milioni di euro del risparmio postale, vigileranno per evitare che siano ancora una volta contribuenti, lavoratori e consumatori-utenti,sui quali incombono sostanziosi aumenti tariffari e di tasse aeroportuali, a pagare le avventure dei capitani coraggiosi e dei banchieri di ‘sistema’.