In Banche e Assicurazioni, Comunicati

Le banche italiane, dopo aver ricevuto 274,6 miliardi di prestiti triennali al tasso dell’1% dalla Bce, invece di dare ossigeno a famiglie e PMI strozzate ed usurate per far ripartire l’economia,  usano quella massa monetaria per imbottirsi di titoli di stato, abbellire i bilanci e pagare i dividendi ai loro azionisti, in particolare alle esose Fondazioni Bancarie, mettendo  in mezzo ad una strada migliaia di famiglie impossibilitate a pagare rate dei mutui, in alcuni casi con tassi usurari,a causa della crisi prodotta dai banchieri.

  Se tra il 2008 ed il 2013 pignoramenti ed esecuzioni immobiliari sono aumentati di circa il 108,1%,  arrivando a superare 47.000, Adusbef stima che per il 2014 – secondo i dati raccolti nei principali Tribunali alla data del 30 ottobre 2014 e proiettati al 31.12.2014 -, ci potrebbe essere una  ulteriore crescita con un più 11,6%, avvicinandosi in tal modo al + 161% dal 2006 al 2014, con circa 110.000 case   mandate all’asta ed altrettante famiglie gettate nella disperazione, da banche spietate quando devono gettare in mezzo ad una strada coloro che non riescono più a pagare le rate dei mutui.

   Dopo l’impennata dei pignoramenti del 2013 passati a 47.157 (per i 35 tribunali monitorati) con un aumento di oltre il 10%, il nono rapporto Adusbef  che – con fatica e spesso reticenza – è riuscita ad ottenere in forma verbale o scritta, l’andamento dei pignoramenti alla data del 30 ottobre 2014 (con proiezioni stimate a fine dicembre), registra un aumento di + 5.449 (+11,6) nel 2014, ossia 20 pignoramenti per giorno lavorativo, che li porta a 52.606. Fa riflettere comunque il fatto che – vista la rilevanza del fenomeno –  i dati relativi ai pignoramenti non siano oggetto di specifica e periodica  diffusione in forma disaggregata da parte del Ministro della Giustizia e delle rilevazioni Istat,  in tutt’altre faccende affaccendati.

   Nel monitoraggio su 35 principali Tribunali (per 32 di essi si sono registrati aumenti, per 3 come Avezzano, Bergamo e Taranto, diminuzioni). Il maggior aumento a Modena, con un + 1.008 pignoramenti ed una percentuale del + 34,9%;seguita da Sondrio (+33,3%); Sulmona (+23,9%); Frosinone (+22,1%); Ferrara (+21,3%); Pesaro (+20,4%); Catania (+18,7%); Monza (+15,2%), Cagliari (+14,9%). Le grandi città come Bologna (+13,3%) Torino (+10,8); Milano (+10,6%);Roma e Napoli (+10,4%); nella media nazionale. Bergamo registra una diminuzione di 235 pignoramenti stimati al 31.12.2014 ed un totale di 1.362; Taranto di – 33 ed un totale di 749; Avezzano -8 sul totale di 216.

     Tra il 2006 e il 2007- data della prima rilevazione sui principali Tribunali italiani- la crescita dei pignoramenti è stata in media del 23%, con aumenti superiori al 20% nelle principali città italiane, a cominciare da Roma e Milano, con aumenti che sfioravano il 29% in centri come Napoli e Venezia e un picco del 41% a L'Aquila, con procedure immobiliari pari, secondo le stime Adusbef, al 3,5% del totale dei mutui, corrispondente, in valori assoluti, a circa 120 mila casi su 3,5 milioni di mutui erogati con un incremento che supera il 100% a partire dal 2008.

   Se vengono sommati gli aumenti dei pignoramenti dal 2006 (+23%); 2007 (+19%); 2008 (+22,3%); 2009 (+ 15,7%); 2010 (boom del + 31,8%); 2011 (+5,2%); 2012 (+22,8%); 2013 (+10,3), 2014 (+ 11,6) arriviamo ad un incremento del + 161,7 per cento in nove  anni, con la sparizione totale di una città come Ancona, Bolzano, Terni (o facendo un paragone con uno stato estero, tutti gli abitanti del KOSOVO) la disperazione di 110.000 famiglie che dopo aver fatto sacrifici, colpite dalla crisi sistemica prodotta dall’avidità dei banchieri, si ritrovano nella più totale disperazione per il continuo stillicidio di posti di lavoro falcidiati e per la riforma Fornero, con  migliaia di esodati, senza stipendio né pensione.

   Adusbef e Federconsumatori rammentano che a partire dal 2014 Equitalia, che aveva eseguito 2.589 pignoramenti tra il 1.1 ed il 30.4.2014, mentre nell’intero 2013 ne aveva effettuati 5.222 su un totale di beni mobili ed immobili di 11.189 nel 2010, non potrà più procedere a pignoramenti prima casa per immobili di valore inferiore a 120mila euro.

                                                                

                                                                                  Elio Lannutti (Adusbef) Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

SEDE DEL 

TRIBUNALE

PIGNORAMENTI 

ESECUZIONI IMMOBILIARI 2013 (TOTALE PENDENTI SOPRAVVENUTI)

PIGNORAMENTI 

ESECUZIONI IMMOBILIARI STIMATI da Adusbef  2014

DIFFERENZA con il 2013

2014/2013

VARIAZIONI

PERCENTUALI

AVELLINO

402

425

+23

+5,7

AVEZZANO

224

216

– 8

– 3,6

BARI

1.206

1.383

+177

+14,7

BERGAMO  

1.597

1.362

-235

-14,7

BOLOGNA

2.807

3.182

+375

+13,3

BRESCIA 

1.517

1.628

+111

+7,3

CAGLIARI

824

947

+123

+14,9

CATANIA

1.103

1.309

+206

+18,7

CHIETI

281

288

+7

+2,5

COMO

1.867

2.109

+242

+12,7

COSENZA

2.350

2.458

+108

+4,6

FERRARA 

356

432

+76

+21,3

FROSINONE

348

425

+77

+22,1

GENOVA  

989

1.094

+105

+10,6

LANCIANO

139

153

+14

+10,1

LATINA

768

797

+29

+3,8

LECCE

4.183

4.618

+435

+10,4

MESSINA

348

385

+37

+10,6

MILANO

4.117

4.553

+436

+10,6

MODENA

2.888

3.896

+1.008

+34,9

MONZA

1.716

1976

+260

+15,2

NAPOLI

1.853

2.045

+192

+10,4

PESARO

578

696

+118

+20,4

PESCARA

516

568

+52

+10,1

PRATO

369

407

+38

+10,3

RIETI

978

1.085

+107

+10,9

ROMA

3.536

3.903

+367

+10,4

SALERNO

870

968

+98

+11,2

SONDRIO

426

568

+142

+33,3

SULMONA

109

135

+26

+23,9

TARANTO

782

749

-33

-4,2

TERAMO

572

621

+49

+8,6

TORINO 

3.436

3.807

+371

+10,8

VERONA

2.670

2.908

+238

+ 8,9

VITERBO

432

510

+78

+18,1

TOTALE dei 35 tribunali monitorati

47.157

52.606

+ 5.449

+ 11,6 %


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