In Comunicati, Politica Economica

È stato votato oggi alla Commissione Bilancio della Camera lo stop delle aliquote della Tasi per il 2015. A quanto pare, però, solo lo stop dei massimali, che per la prima casa non potranno sforare la soglia del 3,3 per mille.

E ci mancherebbe altro!

Già oggi, come emerge dalle ricerche del C.R.E.E.F. – Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione della Federconsumatori, la Tasi per la prima casa risulta più cara del 19,16% rispetto all'IMU 2012 (prendendo a campione appartamento di 100 metri quadri abitato da una famiglia di tre persone, coppia con un figlio di età inferiori a 18 anni, categoria catastale A2 classe 3).

Se fossero scattati i nuovi aumenti fino al 6 per mille, sarebbe stata una vera e propria rovina per molte famiglie.

Ora il rischio è che tutti i comuni si allineino sulla quota del 3,3 per mille, come hanno già fatto 1/3 delle 110 città capoluogo oggetto della nostra ricerca.

Un piccolo, timido, passo avanti.

 

Ora è necessario agire con maggior decisione ed incisività, reintroducendo e rendendo obbligatorie le detrazioni fisse e per figli a carico, senza le quali 5 milioni di famiglie numerose e con basse rendite catastali, che prima non pagavano l'IMU, si son trovate a pagare una onerosa Tasi.

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