Il Governo non sa più cosa inventarsi per estorcere fondi ai cittadini.
È questa l'amareggiata conclusione a cui siamo giunti oggi nel leggere l'informativa inviata dal Ministero dello Sviluppo Economico relativamente alla destinazione dei fondi derivanti dalle sanzioni dell'Antitrust e dell'Autorità per l'Energia.
Grazie all'intenso, costante ed impegnativo lavoro svolto dalle Associazioni dei Consumatori, infatti, le Autorità in questione hanno sanzionato le aziende che vessano i cittadini con pratiche commerciali scorrette per una cifra complessiva di 309.068.161,71 Euro.
Tutti soldi che, come sancito per legge, dovrebbero essere destinati ai progetti a favore dei cittadini danneggiati da tali pratiche.
Il Ministero, nella suddetta comunicazione, invece ci informa che, di tali risorse, ben 307.079.531,01 Euro sono state utilizzate dal MEF "per dare copertura finanziaria a provvedimenti estranei alla specifica destinazione di finanziamento di iniziative a vantaggio dei consumatori".
Ai cittadini lasciano solo le briciole, appena lo 0,6% di quanto raccolto dalle sanzioni.
Un atto vergognoso, che penalizza i cittadini e lascia campo libero alle aziende che operano scorrettamente nel mercato.
Si tratta dell'ennesimo regalo alle aziende che, in questo modo, si troveranno di fronte Associazioni depotenziate, alle quali il Governo nega le risorse per assistere i cittadini.
Non ci stancheremo mai di ripetere, infatti, che è solo ed esclusivamente grazie a tali fondi (la cui destinazione in progetti rivolti alla difesa dei consumatori è giustamente controllata in maniera rigorosa dal Ministero) ed alle adesioni volontarie dei cittadini (tesseramento e 5 per mille) che le Associazioni possono operare, assistendo, informando, tutelando e promuovendo leggi e provvedimenti a favore dei cittadini. Ci teniamo a ribadire che sono risorse derivanti dalle multe e non dalle tasse degli italiani.
Chiediamo un incontro urgente con il Ministro dell'Economia per chiedere chiarimenti, per rivendicare che quanto definito dalla legge venga rispettato e per conoscere, inoltre, dove sono state destinate le risorse sottratte alla difesa dei diritti dei cittadini.