Per il primo mese del 2015 l'Istat ha registrato un aumento della fiducia dei consumatori. Un dato come questo ci lascia a dir poco perplessi: ci chiediamo, infatti, come sia possibile rilevare uno stato d'animo all'insegna dell'ottimismo da parte delle famiglie italiane, attanagliate dalla crisi economica e pressate dalle continue scadenze di tasse e pagamenti.
Da tempo denunciamo la drammatica situazione economica del Paese. Una situazione in cui il potere d'acquisto è in forte calo, la disoccupazione raggiunge livelli record e i consumi – persino quelli alimentari – vengono ridotti al minimo indispensabile. A soffrirne maggiormente sono soprattutto le famiglie più povere, che non solo comprano sempre meno ma hanno anche ridotto anche l'aspetto qualitativo dei prodotti acquistati.
Alla luce di ciò che vediamo ogni giorno e delle segnalazioni che quotidianamente riceviamo dai cittadini, riteniamo che i dati diffusi dall'Istituto di statistica non riflettano il Paese reale.
Come abbiamo già sottolineato in altre occasioni, occorre intervenire al più presto per spezzare la spirale negativa in cui sono intrappolati non solo i giovani, che riscontrano difficoltà sempre maggiori nella ricerca di un lavoro, ma anche nonni e genitori, costretti a sostenere nipoti e figli disoccupati. Il Governo, dunque, non può più rimandare l'avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro e di altre misure coraggiose che rilancino l'economia.
"E' ora di restituire futuro e prospettive alle famiglie, ormai stremate dalla crisi: i provvedimenti per il rilancio del potere d'acquisto e della domanda interna sono improrogabili" – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.