Ancora un nuovo piano di un Governo. Ancora grandi ambizioni, con grandi promesse, con grandi finanziamenti. Ma piccole certezze.
Una sola cosa sembra incontrovertibile: nella ressa dei soggetti che si affollano attorno alla cascata di miliardi mancano completamente i cittadini consumatori, ossia l'unica figura sociale in grado di porre, insieme alla necessità di una civile e trasparente offerta di connettività, l'esigenza di servizi digitali competitivi, trasparenti e realmente di qualità.
La connettività è infatti un mezzo, il fine sono le mille opportunità di sviluppo e di relazioni culturali e professionali che l'accesso alla rete rende possibili. Ma nel 2015 la rete non è un grande Luna Park ,dove l'importante è entrare. Ma è un luogo dove si stanno configurando poteri e rischi di subalternità che uno stato moderno deve riconoscere e sventare.
Per questo un consumo consapevole e critico di dati e servizi online è la migliore garanzia per autonomia e sovranità di una comunità nazionale.
Sollecitiamo per questo di essere convocati e ascoltati dalla cabina di regia di Palazzo Chigi, per comprendere quali siano le garanzie e le certezze di un piano che temiamo, ancora una volta, troppo delegato alle opportunità di aziende che hanno fallito per troppi anni.