Abbiamo appreso la notizia della raccolta di firme in Emilia Romagna per chiedere di inserire nella Tessera Sanitaria e nel FSE la “dichiarazione anticipata” di volontà per i trattamenti dei dati sanitari.
La grande mobilitazione prevista per la raccolta delle firme fa riflettere e richiede di procedere con il massimo di prudenza e di coordinamento. In particolare, dal momento che si parla anche di testamento biologico, è necessario evitare modalità di coinvolgimento propagandistico e in particolare ogni forma, più o meno intenzionale, di “induzione del consenso” .
A tale proposito, data la nota vulnerabilità di internet, ci sembra utile definire meglio la proposta e chiediamo di far scegliere se autorizzare, all’interno della Tessera Sanitaria del cittadino, il solo “dossier sanitario” in questi termini: “Aderisco al trattamento dei dati sanitari sensibili solo per ogni singolo percorso di cura. Nego ogni ulteriore utilizzo dei miei dati nominativi in una “rete informatica pubblica o privata".
Ai cittadini, perché sia valido il consenso, dovrebbe essere garantita una informazione capillare con la diffusione di manifesti e depliant, soprattutto una "informazione competente” da parte del personale sanitario presso gli ambulatori di medici di famiglia e di specialisti, presso ASL, farmacie, servizi sanitari decentrati ecc., che spieghi la differenza tra Fascicolo Sanitario Elettronico e Dossier Sanitario (come precisato dal Garante Privacy il 3 agosto 2009) e consegni copia del tipo di consenso prestato.
Federconsumatori e Adusbef sostengono infatti che sia indispensabile distinguere e chiarire i diversi percorsi per garantire il consenso consapevole.