Risultano piuttosto ottimistiche le stime sull'andamento del turismo di Federalberghi.
Probabilmente nel conteggio si annoverano anche pendolari e chi viaggi a per lavoro.
Purtroppo la realtà che emerge dalle analisi dell'Osservatorio Nazionale Federconsumatori è ben diversa e rispecchia una situazione di profonda crisi che impedisce a molte famiglie di concedersi il lusso di una vacanza.
Come lo scorso anno, solo una percentuale esigua di italiani partirà per la tradizionale vacanza estiva (di almeno una settimana), pari al 31% degli italiani (circa 18,6 milioni di cittadini).
Si conferma in questo modo, purtroppo, la forte contrazione della domanda turistica iniziata in questi anni. Basti pensare che il numero di cittadini che vanno in vacanza è passato da 29,4 milioni nel 2008 a 18,6 milioni stimati nel 2015 (come si evince dalla tabella sottostante).
Se il numero di cittadini in partenza diminuisce è anche a causa della spesa, sempre più onerosa, che tale voce richiede: il costo di una vacanza per una famiglie di 4 persone (2 genitori e 2 ragazzi) è passato, infatti, da 3.104,40 Euro necessari nel 2008 a 3.676 Euro nel 2015.
I pochi che partiranno lo faranno soprattutto all'insegna del risparmio, cercando l'ospitalità presso amici e parenti, nonché avventurandosi nella sperimentazioni di formule innovative come lo scambio casa.
Molti preferiranno, invece, le vacanze "mordi e fuggi", con soggiorni sempre più brevi: le tendenze in questo senso sono soprattutto orientate verso le capitali europee o esperienze e percorsi enogastronomici. Emerge in tal senso, sempre più chiaro, il contrasto con il 10% delle famiglie molto benestanti, che sceglieranno mete di lusso.
"Un andamento drammatico, soprattutto se si pensa che il turismo è un settore chiave per l'economia del nostro Paese. Per questo ribadiamo la necessità di intervenire per il rilancio di tale comparto, che rappresenta un'enorme opportunità di crescita occupazionale e di sviluppo." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.