La produzione industriale torna in calo, segnando il -0,5% rispetto al mese precedente. Cresce del +1% sull'anno.
In particolare, ad agosto, scende la produzione dei beni di consumo -0,7% e del -1,3% in termini tendenziali.
"Un dato che, purtroppo, non ci sorprende affatto. Non fa altro che dimostrare tutta l'incertezza e l'instabilità di quella che molti, prematuramente, si affrettano a chiamare ripresa." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Una fase di indeterminazione che pesa come un macigno sull'intera economia, continuando ad alimentare la disoccupazione e la crisi del potere di acquisto delle famiglie.
Dal 2008 ad oggi quest'ultimo è sceso del -13,4%. Quel che è importante sottolineare è che, mentre prima il potere di acquisto diminuiva a causa dell'aumento dei prezzi, nel periodo di crisi che prosegue tuttora la contrazione della capacità di acquisto è invece determinata dalla disoccupazione e dalla mancanza di redditi.
Una contrazione che riguarda non solo chi ha perso direttamente il lavoro, ma anche chi si trova a mantenere figli, nipoti e parenti che non hanno un'occupazione (con oneri che l'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, ha calcolato mediamente pari a 400-500 Euro al mese).
Da tale analisi appare evidente che per far ripartire in maniera stabile la domanda interna, la produzione e l'occupazione è indispensabile agire sul versante del mercato occupazionale: avviando quel Piano Straordinario del Lavoro che invochiamo da tempo.
Un piano che punti su:
– il rilancio degli investimenti per lo sviluppo e la ricerca;
– la realizzazione di opere di modernizzazione e messa in sicurezza di scuole, ospedali e infrastrutture;
– l'avvio di un piano dettagliato per la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico del nostro Paese.