La realizzazione del 730 precompilato risulta più difficile del previsto. Non sono comprensibili, ma soprattutto non sono in alcun modo giustificabili gli equivoci e le conseguenti omissioni da parte delle farmacie che non hanno conservato gli scontrini delle spese sanitarie dei primi sei mesi dell'anno 2015.
Questo dimostra anche le gravi lacune nella comunicazione tra Agenzia delle Entrate ed esercizi.
È evidente come siano state sottovalutate la complessità della normativa, l'urgenza di procedure chiare e comprensibili, la predisposizione di moduli di facile utilizzazione, per consentire a tutti di esercitare i diritti riconosciuti nei tempi definiti.
È ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Non ha alcun senso investire e promuovere uno strumento utile, come quello del 730 precompilato, per poi cadere al primo errore per una mancata o comunque inefficiente comunicazione.
Inoltre Federconsumatori ritiene giusto che, dal momento che i dati sanitari, compresi quelli riguardanti le spese sanitarie, sono dati sensibili debba essere previsto che il contribuente possa dire no al loro trattamento, come definito dal Garante della Privacy.
Ciò non toglie che, anche non accettando il 730 precompilato, il contribuente potrà detrarre le proprie spese, comprese quelle sanitarie, effettuando la dichiarazione dei redditi nelle consuete modalità.