I dati Istat relativi al commercio al dettaglio confermano la situazione di stagnazione in cui la nostra economia è ancora impantanata. Le vendite al dettaglio fanno registrare infatti un impercettibile aumento su base mensile (+0,3%) e una leggera flessione dello 0,1% su base annua.
Queste settimane di saldi sono state un tiepido incentivo agli acquisti solo per una parte dei cittadini (il 38% delle famiglie, secondo le nostre stime) e appare evidente che coloro i quali erano già pronti a parlare di ripresa consolidata hanno, purtroppo, preso un abbaglio. Ricordiamo che solo nel triennio 2012-2013-2014 i consumi hanno subito una contrazione di circa 78 miliardi (pari al -10,7%) e che dal 2008 ad oggi persino settori vitali come quelli dell’alimentazione e della salute hanno subito flessioni allarmanti (rispettivamente -11% e -28,8%).
“Gli interventi per dare una vera svolta all’economia non possono essere ulteriormente rinviati. Le cifre rilevate dall’Istat dimostrano che ci troviamo in una situazione di galleggiamento e che la domanda interna ha bisogno di provvedimenti concreti e decisi – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
La redistribuzione dei redditi e la creazione di nuove opportunità di lavoro sono fattori chiave per sostenere e rilanciare la domanda interna. In questo senso, purtroppo, la legge di stabilità prevede interventi scarsi e insufficienti e non include i provvedimenti incisivi su occupazione, ricerca, sviluppo, tecnologico e valorizzazione del nostro patrimonio culturale che invochiamo da tempo.