Ancora estremamente timidi i segnali registrati dall'Istat. Il PIL italiano nel 2015 registra una crescita del +0,7% (inferiore alle attese, nella nota di aggiornamento del DEF per il 2015 si parlava infatti del +0,9%).
Nel IV trimestre l'andamento risulta in frenata rispetto ai precedenti trimestri, registrando un marginale +0,1%.
Questi dati smentiscono clamorosamente tutti coloro che sostengono da mesi come il nostro Paese sia fuoriuscito dalla crisi.
Purtroppo ci troviamo ancora in una situazione di forte incertezza, dove le famiglie sono costretta a fare i conti con difficoltà e rinunce.
Basti pensare che, nel giro di tre anni (2012-2013-2014), i consumi delle famiglie sono crollati del -10,7%, percentuale che corrisponde a circa 78 miliardi di spesa complessiva in meno.
Una diminuzione di tale portata non può non riflettersi anche sulla produzione e sul versante occupazionale, aggravando una spirale depressiva dalla quale la nostra economia sembra non trovare via d'uscita.
"La chiave per innescare una vera e propria ripresa è il lavoro." – ribadiscono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Sarà possibile parlare di una vera ripresa solo quando si innescherà un rilancio sul fronte occupazionale, creando nuovi redditi ed alleggerendo il carico delle famiglie (che attualmente rappresentano le uniche forme di welfare impegnate a sostenere figli e nipoti disoccupati).
In tal senso è estremamente urgente avviare un Piano Straordinario per il Lavoro che si basi sullo stanziamento di investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, per la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti, nonché per avviare un piano di sviluppo e valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese.
Agendo in tale direzione sarà possibile dare la vera svolta alla nostra economia, quella di cui molti parlano, ma che nessuno ancora vede.