C'è una legge che dice chiaramente che i mezzi dei disabili non possono essere sequestrati. Questa legge, però, sembra non valere per Equitalia. A Oristano una mamma si è vista portare via la vecchia Renault che usava per portare in giro la figlia diciassettenne, disabile e gravemente malata.
Per questa madre è iniziato un incubo, se la figlia dovesse star male all'improvviso non saprebbe come fare per portarla al pronto soccorso. Aspettare l'arrivo di un'ambulanza potrebbe essere davvero troppo rischioso. Per questo la madre aveva comprato una vecchia Renault proprio per superare quelle barriere imposte dalla grave malattia. Auto comprata, tra l'altro con grossi sacrifici, quella macchina, era l'unico collegamento tra la casa e la vita della figlia. Poi, però, è subentrata la crisi economica che ha divorato il negozio e ha obbligato la madre come miglia di altre persone nel nostro Paese a contrarre dei debiti. La signora aveva concordato un doppio piano di rientro – il primo già completato e il secondo chiuso con l'ultima rata pagata il 31 gennaio. A maggio 2015, però, Equitalia aveva inviato altre due cartelle esattoriali per un totale di 10mila euro da saldare. In una logica di tutela anche del debitore si sarebbe dovuto aggiungere la nuova somma al piano di rientro già studiato con l'agenzia di riscossione invece no! La fretta di colpire non trova assolutamente percorsi né sociali né di rispetto delle normative di legge. L’agente di Equitalia si è presentato all’improvviso e ha pignorato l'auto di una disabile. Dopo tutte le proteste nate intorno a questa malversazione Equitalia ha fatto sapere che il pignoramento non è stato trascritto sul registro automobilistico e che nei prossimi giorni la vecchia Renault sarà restituita alla legittima proprietaria… Chapeau!