I cittadini italiani continuano a preferire il farmaco di marca. Alla luce di tale dato emerge quanto sia urgente e necessario sanare la situazione che danneggia chi paga di tasca propria: infatti il Servizio Sanitario Nazionale copre la spesa fino al costo del farmaco equivalente e la differenza (oltre 1 miliardo ogni anno) è a carico del paziente.
In tal senso Federconsumatori richiama l'attenzione su alcuni punti: l'Italia è il sesto paese nel mondo per uso di farmaci; produce farmaci equivalenti che vende all'estero; sono oltre mille i farmaci, tra cui anche alcuni salvavita, che risultano non disponibili.
Da ciò emerge con evidenza come i cittadini paghino ancora gli effetti perniciosi delle politiche dei decenni passati e in particolare del "blocco degli anni 90", che si è tradotto in informazione distorta e successiva diffidenza ancora presenti.
È ora di sconfiggere preconcetti creati dalle vere e proprie campagne di disinformazione diffuse dalla potente lobby delle case farmaceutiche.
Ancora oggi gli Italiani risultano poco informati e, di conseguenza, non abituati all'esistenza ed all'utilizzo dei farmaci equivalenti. Una mancata abitudine che danneggia in primis i cittadini, che rinunciano ad un risparmio di circa il 20%.
Per questo chiediamo di:
– correggere gli effetti della disinformazione e della successiva diffidenza;
– intervenire sull'attuale situazione di vera e propria "barriera culturale";
– fare finalmente luce sulle responsabilità dei soggetti istituzionali preposti al controllo della spesa farmaceutica, sulle responsabilità delle azioni parlamentari "datate", sullo scarso impegno dei farmacisti.