Adusbef, Federconsumatori e le Vittime del Salva Banche, che a quasi 4 mesi dal cosiddetto salvataggio di CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria, hanno presidiato il 16 marzo il Mef per denunciare i ritardi negli adeguati provvedimenti tesi a restituire ai risparmiatori espropriati da Bankitalia e dallo Stato quanto dovuto, dopo la manifestazione scattata alle 11,00, sono state ricevute in delegazione dal Vice Ministro dell’Economia Enrico Zanetti.
Nell’incontro con il Vice Ministro, dove è stato rappresentato il gravissimo errore del Governo con il decreto del 22 novembre 2015 di esproprio criminale del risparmio, con la Banca d’Italia ben consapevole che su 623 miliardi di bond bancari circolanti al 31 ottobre 2015, ben 67 miliardi erano titoli subordinati espropriabili con il bail-in per il 46,1%, (ossia 31 miliardi di euro nei portafogli delle famiglie), senza che intervenisse doverosamente per evitare tale gravissima truffa a danno di 130.000 espropriati delle 4 banche in risoluzione, sono state riscontrate condivisioni ed aperture per trovare adeguate soluzioni.
Intanto non si tratta più di aiuti umanitari per le vittime del salva banche, ma di risarcimenti ai truffati, oltre lo stanziamento previsto di 100 milioni di euro e fino alla capienza delle obbligazioni espropriate per un valore di 329 milioni di euro, mentre per i piccoli azionisti forzati di titoli illiquidi, diventati tali pena la mancata concessione di prestiti, mutui o affidamenti, ci potrebbe essere l’apertura di warrant legati alle performance delle nuove banche, che hanno zero sofferenze, ma fiducia e reputazione sotto zero, assieme ad eventuali incentivi fiscali.
Al sit-in organizzato da Adusbef e Federconsumatori, alle quali si sono uniti gli aderenti al gruppo Vittime del Salva-banche, arrivati a Roma in treno, pullman ed auto proprie sotto la sede del Ministero dell’Economia e delle Finanze, i manifestanti hanno protestato con forza contro l'atto di forza operato dal Governo.
Adusbef e Federconsumatori, soddisfatte dell’adesione al sit in e parzialmente dai piccoli spiragli del Governo, continueranno le battaglie anche in sede civile e penale, per far ottenere ai truffati, i rimborsi integrali dei sudati risparmi, cancellati con un colpo di penna in pochi minuti, una domenica pomeriggio del 22 novembre 2015.