Il fatto che Confcommercio preveda un PIL al +1,6% sia per il 2016 che per il prossimo anno ci fa pensare che le cifre in questione non facciano riferimento all'Italia ma ad un altro Paese. I recentissimi dati Istat sull'inflazione – che a febbraio è tornata a scendere attestandosi al -0,3% su base annua – e sul Prodotto Interno Lordo descrivono in realtà un'economia ferma e smentiscono chi, con incomprensibile ottimismo, parla di ripresa consolidata.
A tutto questo si aggiungono l'elevato tasso di disoccupazione, in particolare quella giovanile, e la gravissima contrazione della domanda interna, che dal 2012 al 2015 ha fatto registrare una diminuzione del 10%.
"La necessità di agire con determinazione per rimediare alla drammatica mancanza di lavoro che affligge il nostro Paese è evidente: bisogna intervenire per rilanciare la domanda occupazionale, elemento fondamentale per la ripresa dell'economia" – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Da tempo invochiamo un Piano Straordinario del Lavoro che purtroppo tarda ad arrivare e che dovrebbe stanziare quanto prima investimenti per infrastrutture, turismo, messa in sicurezza del patrimonio culturale e scolastico, innovazione e ricerca.