L'Istat conferma: a maggio l'inflazione cresce dello 0,3% sul mese e diminuisce del -0,3% sull'anno.
La deflazione si attenua, ma i dati sono ancora estremamente incerti: in 18 grandi città vi sono cali tendenziali dei prezzi.
Un andamento altalenante che fa capire come sia ancora lontana la fuoriuscita dalla crisi.
È evidente che manca quell'elemento di svolta che potrebbe dare impulso alla crescita, in direzione di una vera ripresa.
Tale svolta, come ribadiamo da tempo, deve partire dal lavoro.
"È fondamentale che il Governo avvii ogni sforzo necessario per una ripresa seria e duratura del mercato del lavoro, che rimetta in moto la domanda interna e l'intero apparato produttivo." – Dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
Nel dettaglio è indispensabile convogliare tutte le risorse pubbliche, se necessario ricorrendo alla vendita del 10% delle riserve auree, al fine di realizzare un Piano Straordinario per il Lavoro che preveda congrui investimenti per:
– lo sviluppo tecnologico e la ricerca;
– la realizzazione di opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali;
– la modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti;
– l'avvio di un programma per lo sviluppo e la valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese.
È chiara ed evidente la necessità di dare prospettive alla nostra economia e ai tanti giovani disoccupati, soprattutto al Sud.
Non dimentichiamo che, attualmente, l'unica fronte di sostentamento per questi ultimi sono le famiglie, con un aggravio di circa 400-500 Euro al mese. Creando nuova occupazione aumenterà il potere di acquisto non solo di chi avrà finalmente un lavoro, ma anche delle famiglie che non dovranno più farsi carico del mantenimento. Questo darà nuovo ossigeno alla domanda interna e potrà lanciare verso la ripresa l'intero sistema produttivo che, come abbiamo visto, non può puntare nemmeno più sul traino dell'export.