Per descrivere la situazione che molti passeggeri dei treni regionali vivono quotidianamente è drammatica. Per descriverla prendiamo in prestito una delle tante lettere inviate a un quotidiano da parte di un passeggero che utilizza un treno regionale per spostarsi, intitolando queste righe: "I TRENI PER L’ESTATE".
"Sono su un treno regionale di ritorno dalle vacanze, il treno, in cui ovviamente non funziona l’aria condizionata, è pieno in maniera spropositata. È un treno delle vacanze, quindi con molti bambini e molte persone anziane, costretti vista la situazione di “ammucchiamento”, a stare in piedi, con pochissima possibilità a muoversi, in situazione di degrado veramente, con tutto il rispetto, da terzo mondo! È vergognoso che in piena stagione estiva ci siano pochi treni diretti. Come è possibile che in una tratta di 50/60 km si riesca ad accumulare un ritardo di quasi mezz'ora?"
La lettera termina in questo modo: "Non oso immaginare l’incubo quotidiano dei pendolari costretti ogni giorno a vivere situazioni di questo tipo!" E prosegue con un invito, lo stesso che da anni facciamo quotidianamente, assieme a moltissimi comitati dei pendolari: Si incentivi veramente e non a parole o con propositi non rispettati il trasporto su rotaia, rendendo anche e soprattutto il trasporto regionale civile e degno di un paese moderno. In questa degradante situazione le Regioni, nella scrittura dei contratti di servizio con Trenitalia, dovrebbero trovare forme e regole che garantiscano ai pendolari ed a coloro che utilizzano tali tratte tutele e diritti paragonabili a chi viaggia sui treni alta velocità.