Nuovo calo per la produzione industriale a giugno: -0,4%. Questo l'annuncio dell'Istat, che conferma la fase di instabilità della nostra economia.
La gravità di tale andamento si osserva soprattutto analizzando il contesto economico complessivo, dove la disoccupazione non accenna a migliorare e si è arenata ormai da tempo su livelli allarmanti (soprattutto per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile) e la spesa delle famiglie è al palo, dopo la forte contrazione registrata dal 2012 al 2015, che ha fatto registrare una diminuzione dei consumi del 10% (con una riduzione complessiva della spesa delle famiglie di 75,5 miliardi di Euro). Tale quadro conferma quanto sia necessario ed urgente un intervento determinato in direzione della ripresa.
È necessario che il Governo stanzi le opportune risorse per far sì che il Paese si rimetta in marcia verso lo sviluppo. Il primo passo in tal senso è la ripresa dell'occupazione, che oltre ad avere un effetto positivo in termini diretti, determinerebbe effetti indiretti estremamente importanti. Attualmente, infatti, le famiglie sono l'unica forma di welfare: sono queste che si fanno carico di figli e nipoti disoccupati, con una spesa di circa 450 Euro al mese.
Tale ripresa ha bisogno di un'azione mirata del Governo, attraverso l'avvio di un Piano straordinario per il lavoro che punti su investimenti per lo sviluppo e la ricerca, opere di modernizzazione e realizzazione di infrastrutture (soprattutto al Sud), l'attuazione di un programma per la valorizzazione dell'offerta turistica nel nostro Paese.
"La nuova occupazione si tradurrà in nuovo ossigeno alla domanda interna in termini complessivi. Un'operazione fondamentale, che a sua volta rimetterà in moto la produzione e innescherà un ciclo positivo in grado di rilanciare l'intero sistema economico." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.