La ditta Consorzio Valori Scarl, che ha ristrutturato la scuola di Amatrice nel 2012 per adeguarla alle norme antisismiche al costo di 511.000 euro più Iva, crollata come un castello di carta col terremoto, propagandava i lavori realizzati in questo "nel 2012 – si legge nel manifesto propagandistico – il Comune di Amatrice con il contributo della Regione Lazio da vita ad una massiccia opera di ristrutturazione dell'intero edificio". Lavori realizzati espressamente per "l'adeguamento della vulnerabilità sismica": sono stati fasciati "tutti i pilastri con le fibre di carbonio", "rinforzate le colonne centrali" e messe in sicurezza "le tamponature esterne e le tramezze interne".
La stessa ditta con sede in Roma in Via Marianna Dionigi, 43, si era aggiudicata un appalto per l'Expo di 60 milioni di euro, con un ribasso di poco superiore al 28%, nonostante non avesse documenti essenziali, come risulta da una pronuncia del Tar, e che per legge dovevano essere controllati dall'Anac.
Adusbef e Federconsumatori, che si costituiranno parte civile al processo della procura di Rieti, ritenendo intollerabile i comportamenti criminali, sia di coloro che hanno ristrutturato la scuola che di coloro che dovevano controllare, chiederanno di approfondire tutte le responsabilità affinché di fronte alla grande disgrazia che ha colpito ancora una volta le popolazioni, non si possano ripetere fenomeni di cricche e faccendieri che continuano a fare profitti sulla pelle delle popolazioni alle quali ancora una volta va la nostra più convinta solidarietà oltre che la spinta all’impegno per una rapida ricostruzione dei paesi colpiti.