Le tanto attese stime sul PIL sono state diffuse oggi: nel secondo trimestre crescita zero.
Rispetto allo scorso anno timida ripresa del +0,8%.
Una crescita del tutto insufficiente, sotto alle aspettative, ma soprattutto sotto a quanto necessario alla nostra economia per risollevarsi.
Specialmente se si tiene conto dell'andamento del PIL e degli altri indicatori economici registrato negli ultimi anni.
Preoccupa in particolare la crescita zero, dato drammatico corredato dall'attestazione dell'Istat circa i "consumi fermi e investimenti in calo nel secondo trimestre 2016".
"Non c'è più spazio né tempo per polemiche, dissimulazione dei dati e inutili ottimismi. – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef. – È giunto il momento di reagire con serietà e responsabilità. Il Governo deve prendere in mano una situazione che, senza interventi, non accenna a migliorare minimamente."
Per un vero e reale sviluppo del Paese è indispensabile un'azione shock. È necessario quel un Piano Straordinario per il Lavoro che invochiamo da tempo e che preveda lo stanziamento di investimenti pubblici per almeno 60 miliardi di Euro.
Risorse che vanno impiegate esclusivamente per creare occupazione e dare prospettive ai giovani, attraverso interventi per la crescita, la modernizzazione, la messa in sicurezza antisismica, l'innovazione e la ricerca.
Un piano che non può in alcun modo essere rimandato, se veramente si vuole rimettere in moto il nostro sistema economico e dare un impulso alla crescita.
Ecco un breve prospetto sul reperimento delle risorse necessarie:
Operazioni fondamentali
– lotta all'evasione fiscale,
– tassazione sulle rendite finanziarie,
– tagli a sprechi ed abusi.
A cui aggiungere, se necessario:
– vendita di parte delle riserve auree (circa il 10-15%)
– vendita ti quote dei "gioielli di famiglia" (Poste, Eni, Enel, Ferrovie…), il cui ricavato deve essere destinato solo, esclusivamente e tassativamente a tale scopo.