Da Torino a Milano, si allargano le proteste e le iniziative avviate dai giovani fattorini che effettuano le consegne per Foodora (app che consente ai cittadini di prenotare la consegna a domicilio dei propri pasti).
Pedalando, ogni sera questi ragazzi effettuano consegne di cibo a domicilio, percependo 2,70 Euro a consegna.
Il cottimo 2.0: imprese, app e tecnologie altamente innovative, che si trascinano dietro le stesse, vecchie forme di sfruttamento.
Un fenomeno che appare ancora più allarmante prestando attenzione ai dati diffusi ieri sulla povertà, che ormai riguarda sempre più i giovani, soprattutto gli under 30.
Cresce il numero di locali che, solidali con questi ragazzi, hanno dato il benservito alla app.
Chi, come noi, sostiene il pieno sviluppo di una società dove i valori dell'etica e della giustizia trovino spazio nella realtà e dove i giovani abbiano delle vere prospettive di realizzazione, non può rimanere inerte di fronte a ciò che sta accadendo. Per questo esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno ai giovani "fattorini" in protesta.
La collaborazione tra lavoratori, esercenti e consumatori è una chiave di svolta fondamentale affinché le forme di tutela ed il rispetto dei diritti possano realmente affermarsi.
Per questo invitiamo i cittadini ad un consumo consapevole, ad informarsi sulle condizioni dei lavoratori e sulle modalità con cui vengono effettuati i servizi, privilegiando sempre chi opera in maniera corretta, legale, rispettosa della dignità e dei diritti.