Viene presentato oggi il Food Act, che intende avviare un piano per la valorizzazione della cucina italiana di qualità all'estero.
Iniziative, mostre, convegni, proiezioni e degustazioni che avranno luogo dal 21 al 27 novembre in 105 Paesi per promuovere l'eccellenza della nostra cucina e della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco.
Un'iniziativa senza dubbio positiva, che tuttavia rischia di restare un caso isolato.
È necessario, infatti, strutturare una rete che consenta alle aziende italiane della grande distribuzione di commercializzare i veri prodotti italiani all'estero, scoraggiando contraffazione e italian sounding.
È necessaria, inoltre, una promozione del Made in Italy che sia attiva 365 giorni l'anno, non solo una settimana.
La programmazione di tali attività non può prescindere da una solida base normativa, sempre più attenta a tutelare l'originalità dei nostri prodotti ed a promuovere l'informazione trasparente e limpida al consumatore, a partire dall'indicazione di origine.
Per questo invitiamo il Ministero dell'Agricoltura a pianificare iniziative strutturali per la promozione del Made in Italy e, al contempo, ad adottare normative severe per salvaguardare la qualità dei prodotti e la salute dei cittadini.
Esortiamo, inoltre, il Ministero della Giustizia a dare seguito alle norme già elaborate in materia dalla Commissione Caselli.