Continua l'altalena dei prezzi. A ottobre l'Italia era di nuovo in deflazione, a novembre, invece l'inflazione torna a quota +0,1%.
Una situazione incerta e instabile, che, vista in un'ottica di lungo periodo, dovrebbe allarmare. Nei fatti, tra alti e bassi, continuiamo ad assistere ad una situazione di stallo, dove produzione industriale e disoccupazione non accennano a dare segnali concreti di ripresa.
Lo testimoniano anche i dati di Confindustria sulla produzione a novembre, che segna -0,4% (mentre rallenta anche osservando le analisi trimestrali: nel III trimestre si attestava a +1,2%, nel IV scende a +0,5%).
In questo scenario si rende quanto mai indispensabile una vera e propria scossa all'economia, attraverso un rilancio della domanda interna e dell'occupazione.
Il Paese ha bisogno di prospettive, di una nuova fase di sviluppo, alla quale devono essere dedicate tutte le risorse e tutti gli sforzi del Governo.
Il primo passo in tal senso è l'avvio di un Piano Straordinario per il Lavoro che stanzi risorse e investimenti per l' innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico; che si impegni per realizzare modernizzare le infrastrutture, che realizzi un piano di messa in sicurezza antisismica e che disponga linee precise per la valorizzazione e qualificazione dell'offerta turistica.
A ciò si aggiunge la necessità di eliminare categoricamente e definitivamente l'aumento dell'IVA per ora rimandato al 2018: le ricadute che deriverebbero da tale incremento sarebbero insostenibili per le famiglie (costrette a fronteggiare ricadute di +782 Euro annui) e per l'intero sistema economico.
"È ora di dare un preciso segnale di svolta, per il futuro di questo Paese." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.