L’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico ha comunicato oggi le nuove tariffe luce e gas per il II trimestre 2017 relative al mercato tutelato.
Dopo gli aumenti di inizio anno, prosegue l’aumento per l’elettricità, segno meno, invece, per il gas.
Nel dettaglio, per l'energia elettrica si registra un aumento del +2,9%. Per il gas, invece (che aumenta curiosamente solo nei mesi invernali, quando il consumo è maggiore), la diminuzione è pari al -2,7%.
Per l’elettricità, la spesa per la famiglia-tipo nel periodo compreso tra l’1 luglio 2016 e il 30 giugno 2017 subirà un aumento di 3,7 euro, per il gas invece si avrà un risparmio di circa 47 euro.
Variazioni che avvengono in un mercato ancora caratterizzato da troppe e gravi criticità.
Come denunciamo da tempo, una grave carenza riguarda le forme di agevolazione. Anche dopo il potenziamento del bonus e l’ampliamento della platea dei possibili beneficiari, si conferma ancora insufficiente il ricorso al bonus energia ed al bonus gas.
Procedure complesse e limiti ancora troppo ristretti (vista la crisi che le famiglie stanno affrontando) costituiscono ancora un notevole sbarramento all’accesso ed alla fruizione dei bonus.
L’elemento di maggiore preoccupazione rimane l’abolizione del mercato tutelato prospettata dal DDL Concorrenza. Il Governo si appresta a chiedere la fiducia sul disegno di legge in questione, gettando così i consumatori in pasto alle pratiche commerciali scorrette ed agli abusi di società che, in questi anni non sono riuscite a dare vita ad una vera concorrenza, degna di questo nome. Un provvedimento che, come abbiamo sempre sostenuto, è scritto in base alle esigenze ed ai desideri delle aziende, specialmente per quanto riguarda il capitolo energia. La misura, così come è concepita, aggiunge al danno dell’introduzione di una concorrenza finta, la beffa di misure punitive per i consumatori. Infatti, se i consumatori, alla fatidica data del 1 giugno 2018, non avranno già scelto da soli a quale gestore affidarsi, la loro fornitura sarà affidata a un servizio di salvaguardia (quello che oggi rifornisce, a prezzi maggiorati, i morosi) e che per giunta questa fornitura sarà erogata da imprese che se la saranno aggiudicata a prezzi che, testualmente, “incentivino il passaggio al mercato libero”, ovvero, a prezzi così alti da indurre la corsa a scappare verso il mercato libero.
Un provvedimento inaccettabile, che ci auguriamo non si traduca mai in legge. Chiamiamo alla responsabilità, in tal senso, il Parlamento e il Ministro dello Sviluppo, affinché diano la priorità alle esigenze dei cittadini e creino opportunità vere di risparmio e di efficienza.