L’Istat rileva oggi “segnali positivi, ma in rallentamento”.
In particolare, riferisce l’Istituto di Statistica: “A giugno le attese sull’occupazione per i prossimi mesi si mantengono nel complesso positive”.
Un quadro di forte ottimismo che, a nostro avviso, trova pochi riscontri nella realtà.
È appena di ieri la notizia relativa alla crescita del tasso di disoccupazione giovanile, aumentato al 37%.
Riceviamo quotidianamente, inoltre, segnalazioni da parte dei cittadini di situazioni insostenibili, in cui giovani non possono costruirsi un futuro a causa delle condizioni precarie della propria posizione lavorativa (che non gli consente di ottenere prestiti, mutui…) o della totale assenza di un’occupazione.
Sono all’ordine del giorno le rimostranze di genitori e nonni costretti a mantenere figli e nipoti disoccupati, con un onere di circa 450 Euro al mese, i cui bilanci sono duramente compromessi, tanto da non riuscire a far fronte a spese essenziali come quelle relative alle utenze.
È evidente come tale situazione richieda risposte immediate in termini di sviluppo, innovazione e crescita.
Si rende fondamentale, in tal senso, quel piano straordinario destinato ad incrementare l’occupazione, che richiediamo da tempo. Un piano che punti sugli investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, sulla modernizzazione delle infrastrutture e sulla valorizzazione dell’offerta turistica, per creare nuova occupazione e determinare quella redistribuzione dei redditi fondamentale a rimettere in moto l’intero sistema economico.
Basti pensare che, secondo quanto stimato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, se il tasso di disoccupazione si attestasse ai livelli pre-crisi, ovvero al 6%, il potere di acquisto delle famiglie registrerebbe un incremento di circa +40 miliardi di Euro l'anno.