Pensavamo che, peggio di come era stato predisposto inizialmente, il passaggio forzato al mercato libero non potesse avvenire, ma ci sbagliavamo.
La Commissione Industria al Senato, invece, ieri è riuscita a “sorprenderci”, approvando un emendamento che di fatto consegna i 23 milioni di clienti del mercato di maggior tutela al maggiore operatore nel settore dell’Energia.
Al bando le aste, al bando anche il sistema transitorio per i clienti del mercato di maggior tutela: dal 2019 chi non avrà scelto personalmente una propria compagnia sarà assegnato d’ufficio a quella che in precedenza garantiva la fornitura per conto dell’Acquirente Unico.
Così, l’85% dei 23 milioni di clienti che oggi aderiscono al mercato di maggior tutela (pari a 19,5 milioni) saranno affidati a Enel. Altro che spinta alla liberalizzazione… in questo modo si tornerà ad una situazione pressoché monopolistica.
Non sbaglia Mucchetti a denunciare che l’emendamento è stato dettato dalla società via email. Sin dal primo momento in cui si è aperta la discussione sull’abbandono del mercato tutelato abbiamo affermato la stessa cosa. Ci dicevano che eravamo “sospettosi”, i fatti dimostrano che avevamo visto bene.
Le aziende, in particolare il maggior operatore, per di più, avranno un doppio guadagno: non solo percepiranno circa il 15-20% in più dai clienti (dal momento che le tariffe sul mercato libero sono più onerose), ma risparmieranno anche i circa 80 Euro a cliente investiti per la pubblicità mirata a procacciare clienti. Non vi sarà più bisogno di spendere tali cifre se i clienti saranno “regalati” dal Governo.
Riteniamo inaccettabile la scelta della Commissione Industria del Senato di lasciare i cittadini in preda a pratiche scorrette, ad abusi ed a vere e proprie truffe delle compagnie che operano sul mercato libero. Riteniamo ancora più inconcepibile se il Governo dovesse porre la fiducia su un provvedimento così delicato e rilevante. Chiediamo, in tal senso, un ripensamento ed una assunzione di responsabilità da parte del Governo, affinché favorisca una discussione ed un confronto partecipato su questa norma controversa, che rischia di creare danni e disagi ai cittadini. Ai senatori chiediamo di avere un sussulto di lealtà e responsabilità verso il Paese, cancellando in Aula quanto è stato inopinatamente votato in Commissione.