L’Istat conferma, nei dati definitivi, un tasso di inflazione in lieve frenata, al +1,1%.
Accelera, invece, il tasso al carrello della spesa, che raggiunge anch’esso quota +1,1%.
Questo livello dell’inflazione comporta per le famiglie, in termini annui, ricadute di +333,16 Euro.
Forte aumento per i costi della frutta e della verdura, i cui prezzi schizzano in maniera incontrollata al +4,8%. Tale aumento comporta, per ogni famiglia, una spesa di circa +4 Euro al mese solo per la frutta e la verdura.
“L’elemento che ci preoccupa fortemente, e che non ci stanchiamo di sottolineare al Governo, è che tale incremento dei prezzi avviene in forte contrasto con l’andamento dei redditi delle famiglie, che continuano ad essere erosi in maniera allarmante.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. – “Queste ultime continuano a rivolgersi quotidianamente ai nostri sportelli per segnalare le condizione di crisi e la mancanza di opportunità lavorative.”
La disoccupazione, infatti, si conferma il problema principale del Paese: il tasso di disoccupazione, seppure in lievissima diminuzione, si attesta ancora su livelli eccessivamente elevati, incidendo in maniera negativa sui redditi delle famiglie e sulla domanda interna.
Per questo è fondamentale intervenire, da un lato operando un serio ed attendo monitoraggio sulle dinamiche tariffarie e dei prezzi, che sempre più spesso registrano aumenti del tutto inspiegabili. Dall’altro, inoltre, è ora che il Governo metta in atto un programma dettagliato per il rilancio dell’occupazione, attraverso provvedimenti che superino la logica dei bonus, ma operino un taglio delle tasse sul lavoro.
È questa la risposta che le famiglie si aspettano, per poter finalmente intravedere nuove prospettive di crescita e dare un futuro ai giovani che, attualmente, non trovano opportunità lavorative nel nostro Paese.